Giornata internazionale dei diritti dell'uomo e del fanciullo

 Fasano – È giunta alla terza edizione la celebrazione a Fasano,organizzata dall'Università del Tempo Libero, della “Giornata internazionale dei diritti dell'uomo e del fanciullo”.

Quest'anno la presidente, prof.ssa Palmina Cannone, ha organizzato la presentazione del romanzo, in tema, “Ammutinamento della V° B” di Mario Bitetti.

Il convegno si è aperto sulle note di Beautiful That Way di Noa, tema principale del film premio Oscar, “La vita è bella”, suonata dal trio dell'UTL: Antonio Sasso (fisarmonica), Pasquale Valente e Gino Guarini (chitarra).

La presidente, prof.ssa Palmina Cannone, ha spiegato i motivi dell'incontro: proprio lunedì 19 ricade la celebrazione della Giornata Internazionale dell'uomo, istituita nel 1999 dall'UNESCO per mettere in evidenza le discriminazioni contro gli uomini e i ragazzi; mentre oggi 20 novembre nel 1989 l'ONU firmò la Convenzione internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

Due momenti importanti della storia recente, soprattutto alla luce di alcuni recenti fatti di cronaca. Oggetto del convegno è stata la presentazione del libro del “romanziere a tempo libero”, dato che di professione è impiegato al Centro per l'Impiego di Matera, Mario Bitetti che nel suo romanzo “Ammutinamento della V°B” evidenza uno spaccato della scuola del post dopoguerra, forse un po' bigotta, ma ancora attuale.

L'autore, originario di Santeramo in Colle, anche nelle sue precedenti opere ha affrontato temi “non facili” e di grande attualità, ma con la maschera del “romanzato”, senza alludere a reali fatti di cronaca.

La parola passa all'editore, Angela Schena, che mette in luce il potenziale e il valore degli autori locali: “Nel libro di Bitetti ho trovato un bello e scorrevole stile di scrittura. Ho deciso di pubblicarlo per divulgarlo nelle scuole, per i ragazzi, ma può avere una valenza educativa anche per gli adulti.” Infatti, proprio la prof.ssa Cannone, dialogando con Bitetti mette in luce la valenza pedagogica del testo: “adatto agli studenti ma scritto per gli adulti, un po' come Pinocchio”.

Il libro orbita intorno ad un gruppetto di otto ragazzi, in quinta elementare, ma più grandi perché pluriripetenti, oggetto di scherno e “soprusi” da parte della maestra De Brufolis, “zitella per vocazione e missione”, che allontana dall'aula il gruppetto rendendoli dei “rinnegati”. Il gruppetto, infatti, decide di crearsi una “realtà parallela, il sottosuolo” in cui rifugiarsi e adattarsi, mettendo in luce il difficile rapporto dell'integrazione, dato che rappresentavano i ceti più bassi della società.

Il momento più intenso del libro e quello dell'“ammutinamento” quando si rivolgono alla maestra con queste parole “Signora Maestra, non ci avete sopportato, supportato, noi non capiamo il perché, avete iniziato voi le ostilità! Forse l'essere poveri e ripetenti è una nostra colpa! Forse non fare i compiti perché dobbiamo andare a lavorare ci rende contenti! Non avete mai avuto una parola di sostegno nei nostri confronti”. Sono parole molto forti, che consentono di fare una riflessione interiore su ciò realmente porta questi ragazzi a essere ripetenti e dei “rinnegati” dalla società.

Un romanzo che consente di meditare sull'integrazione.

Sul finire ha preso parola l'assessore Giuseppe Ventrella, che riporta la sua personale esperienza di “educatore” e professore, ricordando che “abbiamo diritto di sbagliare. Quotidianamente dobbiamo cercare di rispettare questi diritti e non solo della giornata dedicata, ogni giorno deve essere una lotta per mantenere inalterati i propri diritti.”

A fine convegno, ad ogni uomo presente in sala è stata consegnata una gerbera arancione, come simbolo di amicizia e hanno concluso l'evento le deliziose musiche del Trio dell'UTL.